È passato un anno. Dall’invasione. Dalla distruzione. Dall’inizio di questa che è tutt’altro che una guerra finita. Da fuori ci siamo abituati, vediamo devastazione ogni giorno ….E chi vive dal di dentro è cullato da un dolore latente. Insopportabile.
Un anno di abusi, soprusi, tristezza, lacrime, odio contro una nazione con un grande orgoglio e un popolo che resiste e che lotta con dignità.
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In un anno di donne ucraine fuggite ne ho incontrate e ne ho anche aiutata qualcuna con le mie ApidiCarta e tantissime persone che si sono rese disponibili mettendo a disposizione le loro case, una stanza, cibo, letto, abbigliamento, la visita da uno specialista, un dentista in emergenza, una tavola allargata, una tappa in questura, in posta, in comune, all’ASL.
Cercare di coordinare, questo è stato il mio piccolo contributo.
E grazie a questo, ho conosciuto e mi sono affezionata inevitabilmente a molte di loro. Una in particolare, Luda, che oggi ha lasciato definitivamente l’Italia per proseguire la sua vita lontano da noi e specialmente dalla guerra e purtroppo anche dai suoi affetti più cari.
Luda mi mancherà perché era semplice, sincera, sorridente. Quando l’ho conosciuta era terrorizzata. Ho chiamato un ambulanza, perché non si reggeva in piedi. Un dolore lancinante alla schiena, a causa di una vertebra inclinata che dopo una settimana di viaggio senza dormire su un pullman di fortuna su cui ci si è letteralmente scaraventata pur di fuggire da la, le ha presentato il conto.
Luda ha trascorso la Pasqua con me, è venuta a mangiare le ciliegie nel mio cortile, ha abbracciato i miei bambini, ha festeggiato con me il Natale, mi ha aiutato con Apidicarta, ha pulito, ha smontato e rimontato l’alveare, ha cucinato blinis, ha fatto due corsi di italiano per stranieri per potersi spiegare, ha fatto dei regali a me e ai miei bambini. Mi ha abbracciato, ha riso e ha pianto con me. È diventata in poco tempo parte della mia quotidianità e della mia routine. Ora che anche lei è andata, Apidicarta e io specialmente, mi rendo conto di quanto lei e le altre donne ucraine che sono passate di qui ci hanno dato.
Solo chi ha vissuta un esperienza del genere può capire. Fidatevi sulla parola se vi dico che da Luda ho ricevuto molto più di quanto le ho dato.

Ad un anno dall’ inizio di questa guerra assurda ti auguro tanta fortuna amica mia.